Di solito, quando compriamo una casa, la vendita avviene poco dopo l’accettazione dell’offerta e la transazione viene completata alla chiusura. Questo generalmente accade quando la maggior parte degli acquirenti non ha i soldi per pagare in contanti, e dunque si apre un mutuo, mezzo con il quale viene solitamente finanziato l’acquisto. L’acquirente abbassa una certa percentuale del prezzo di acquisto (il cosiddetto acconto), quindi paga il mutuante in rate regolari per un periodo fino a quando l’importo totale dell’abitazione non viene saldato.
Per qualificarsi per un mutuo, i potenziali acquirenti devono avere un buon punteggio di credito e denaro sufficiente per un acconto. Senza questi, l’acquisto di una casa nel modo tradizionale potrebbe non essere un’opzione. C’è un’alternativa però. Con un contratto il cui nome è Rent-to-buy (letteralmente: affitta per comprare, ma è conosciuto anche come affitto con riscatto), l’acquirente accetta di affittare la casa per un determinato periodo di tempo prima di esercitare un’opzione per l’acquisto della proprietà, prima o durante la scadenza del contratto di locazione.
Ecco come funziona questo particolare tipo di affitto e quando può essere una buona scelta per qualcuno che cerca di comprare una casa.
Quali sono gli elementi per un contratto Rent-to-buy?
Quando abbiamo a che fare con un contratto Rent-to-buy, i potenziali acquirenti dell’abitazione si trasferiscono nella casa in questione, e con diversi anni di lavoro cercano così di migliorare il proprio punteggio di credito oppure più generalmente i risparmi per poter permettersi un acconto.
Mentre molti stati hanno i loro regolamenti, e non ci sono due contratti da affittare per conto proprio, qualcuno in un contratto di rent-to-buy in genere affitta la proprietà per un determinato periodo di tempo (di solito da uno a tre anni), e dopo questo determinato periodo di tempo il potenziale acquirente può acquistare finalmente la casa dal venditore. Non è così semplice come pagare l’affitto per tre anni e poi comprare la casa, però. Alcuni termini e condizioni devono essere soddisfatti, in conformità con il contratto.
In un contratto rent-to-buy, il potenziale acquirente può dunque al venditore una commissione ogni tot di tempo prestabilito, commissione solitamente non rimborsabile. Questo gli dà la possibilità di acquistare la casa in futuro. È importante notare che alcuni contratti (come i contratti di leasing, ad esempio) danno al potenziale acquirente il diritto, ma non l’obbligo di acquisto al termine del contratto di locazione. Se il potenziale acquirente dunque decide di non acquistare la proprietà alla fine del contratto di locazione, l’opzione si limita semplicemente a scadere. In questi sensi, comunque, chiarire la formulazione del proprio contratto e prestare attenzione a tutte le sue parti è una delle molte ragioni per le quali gli acquirenti dovrebbero rivolgersi un avvocato immobiliare per la consultazione del contratto prima di accettarlo in via definitiva.
Certo, la tipologia di contratto rappresenta una forma alternativa e soprattutto molto innovativa di occupazione di un’abitazione, i pro e i contro sono, come inteso, molteplici prima di intraprendere questa strada, nonostante sembri evidente che i punti a favore siano in maggioranza, sarà opportuno seguire i consigli delle molte fonti online che per prime hanno espresso un parere sui reali vantaggi del rent to buy.
Il contratto specificherà quando e come verrà determinato il prezzo d’acquisto della casa. In molti casi, l’acquirente e il venditore possono concordare un prezzo d’acquisto al momento della firma del contratto. Può comunque capitare che spesso per questi tipi di contratti si stipuli un prezzo più elevato rispetto al valore corrente di mercato dell’abitazione per tutelare il venditore. In altre situazioni, invece, l’acquirente e il venditore accettano di determinare il prezzo al termine del leasing, in base al valore di mercato in quel momento futuro rispetto al momento in cui ci si trasferisce nella casa ed inizia la procedura d’affitto. Molti acquirenti preferiscono “bloccare” il prezzo di acquisto, se possibile, specialmente nei mercati in cui i prezzi delle case potrebbero aumentare.